Come farsi citare dall’AI: nuove strategie SEO per apparire tra le fonti dei motori di intelligenza artificiale
Spunti interessanti presi da uno studio su oltre 8.000 citazioni AI e strategie per migliorare la visibilità nei contenuti generati da ChatGPT, Gemini, Perplexity e Google AI Overviews.
La nuova frontiera della SEO passa dall’AI
Oggi, uno degli obiettivi più strategici della SEO è riuscire a farsi citare dai motori di intelligenza artificiale come ChatGPT, Gemini, Perplexity o Google AI Overviews. Non basta più puntare solo al posizionamento su Google: è fondamentale diventare una fonte affidabile anche per quei contenuti generati direttamente dall’AI, che stanno diventando il primo canale informativo per milioni di utenti.
Uno studio pubblicato da Search Engine Land analizza oltre 8.000 citazioni effettuate da quattro dei principali motori AI. Il risultato è una mappa precisa di quali contenuti vengono letti, utilizzati e valorizzati dai modelli di linguaggio. Per chi crea contenuti SEO o cura la strategia editoriale di un brand, questi dati sono fondamentali.
Cosa leggono (e cosa ignorano) i motori AI
Di seguito una lettura dei dati dello studio, in cui ogni AI assume un ruolo differente, proprio in base ai dati che predilige:
🔎 ChatGPT è il Professore: cerca fonti istituzionali, ama Wikipedia, odia l’autopromozione.
📺 Gemini è il Content Curator: legge blog, guarda YouTube, cerca equilibrio.
📊 Perplexity è il Consulente: vuole confronti, fatti, numeri, esperti.
💬 AI Overviews è l’Esperto di community: ama Reddit, blog e LinkedIn. Wikipedia? Passa oltre.
Dall’analisi dei dai, infatti emerge un panorama assoluamente eterogeneo, ma direi non inaspettato.
Vediamo come agiscono le nostre quattro AI, dove leggono, cosa evitano, cosa cercano…

Tre insegnamenti strategici per una SEO AI-friendly
- L’autorevolezza è imprescindibile
Per essere presi in considerazione da ChatGPT o Perplexity, è fondamentale essere riconosciuti come fonte autorevole. Wikipedia, Reuters, blog verticali e siti esperti sono sistematicamente preferiti rispetto a contenuti generici, promozionali o non verificabili. - I blog sono tornati al centro
Quasi tutti i motori AI danno peso ai blog tematici ben costruiti. Questo conferma che avere un blog aziendale aggiornato, approfondito e ben strutturato non è solo utile per l’utente finale, ma anche per farsi “leggere” dall’AI. - La qualità batte la quantità (soprattutto nell’UGC)
Il contenuto generato dagli utenti non è escluso a priori, ma viene considerato solo se pubblicato su piattaforme di qualità (Reddit, Quora). Serve un approccio curato e strategico alla presenza multicanale, valorizzando contenuti professionali anche su LinkedIn e forum selezionati.
Come adattare la tua strategia SEO ai motori AI
Lo studio propone una roadmap per ottimizzare contenuti AI-friendly:
Investi in contenuti editoriali su siti verticali e blog autorevoli
Cura i contenuti long-form: guide, listicle, confronti, schede tecniche
Presidia piattaforme come Reddit, LinkedIn e YouTube con interventi competenti
Evita slogan e contenuti promozionali: l’AI non li considera rilevanti
Inserisci fonti e dati verificabili, specialmente se vuoi essere letto da Perplexity o ChatGPT
In altre parole: scrivere bene per i motori di ricerca tradizionali non basta più. Serve essere letti (e apprezzati) anche dall’intelligenza artificiale.
La SEO del futuro sarà sempre più intrecciata all’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Sapere quali contenuti l’AI considera autorevoli, e come strutturare le proprie fonti per rientrare tra questi, sarà determinante per ogni strategia di comunicazione digitale.
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